Sono passati poco più di tre anni dall’allarme di contaminazione delle acque potabili in alcune città dell’Italia Centrale. Motivo principale, la presenza di elementi potenzialmente nocivi, arsenico in primis. E a tal proposito, con questo post ci soffermeremo su effetti, rischi e concentrazioni limite in riferimento all’arsenico nell’acqua potabile.
Arsenico nell’acqua potabile : cosa si rischia?
Partiamo subito da una semplice constatazione: l’arsenico rappresenta un oligoelementi di vitale importanza per numerose specie animali. Se limitata, l’assunzione di arsenico non provoca alcun danno alla salute. Nello specifico, alla base di quanto sancisce il D.Lgs 31/2001, il limite di concentrazione di arsenico nell’acqua potabile è di 10 µg/L.
Il valore relativo alla concentrazione limite dell’arsenico nell’acqua potabile viene fuori da uno studio che tiene conto del consumo medio quotidiano di acqua, pari a 2 litri. Nell’arco di un’intera vita, l’assunzione di arsenico non supererebbe in alcun caso la quantità di 0,5 grammi che in ottica di lungo periodo è una quantità che non comporta danni per la salute.
I rischi però dipendono da un altro aspetto: l’arsenico non è presente, seppur in quantità minime, solo nell’acqua potabile: pesci e frutti di mare tendono ad assorbirlo nelle acque. Inoltre, anche il vino ne contiene quantità minime. Altro aspetto attinente ai rischi per la salute è che l’arsenico è un elemento chimico ad elevata mobilità: i suoi composti sono presenti, seppur in misura minore rispetto al passato, nei pesticidi, negli insetticidi, oltre che nell’argento, nel rame, nel piombo, nello zinco ed in altre leghe. Perfino i vulcani liberano nell’aria quantità minime di arsenico. La stessa situazione si verifica nella combustione di fonti fossili.
Ma quali sono gli effetti per la salute umana nei casi di assunzione di quantità di arsenico leggermente superiore al limite di concentrazione di 10 µg/L: si va da irritazioni alla cute, ai polmoni e allo stomaco fino alla riduzione dei globuli rossi e dei globuli bianchi. Nei casi più gravi, possono svilupparsi tumori alle aree irritate. I soggetti più a rischio sono i bambini.
In riferimento all’argomento relativo alla presenza di arsenico nell’acqua potabile, occorre sottolineare le quantità minime di questo semimetallo nei pozzi, sia in profondità che in superficie. Le quantità sono chiaramente decisamente inferiori al limite di concentrazione.
Come prevenire il problema? Senza creare allarmismi, siamo dell’opinione che andrebbero aumentati i controlli sull’acqua dei rubinetti di casa.