Recenti studi portano ad affermare che tra dieta e depressione ci sia un rapporto se non diretto almeno implicito, sembra infatti che il modo di mangiare possa condizionare l’umore e in alcuni casi anche la comparsa di status depressivi conseguenza, appunto, di scelte alimentari dietetiche nella maggior parte dei casi limitative. Tra le ultime ricerche quella condotta dai i professori della  James Cook University, in Australia ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e non solo che ne hanno studiato i risultati con estrema attenzione e sensibilità . Gli esperti hanno analizzato gli abitanti di alcune piccole isole considerandone i livelli di depressione e effettuando delle analisi del sangue hanno messo in correlazione i dati ottenendo risultati sorprendenti che invitano alla riflessione.
Dieta e depressione: i risultati della James Cook University
Lo studio ha poi messo a confronto due territori in uno dei quali era presente un fast food e cibo d’asporto, il dato ha così evidenziato che nella zona in cui la possibilità di mangiare cibo spazzatura era agevolata gli stati depressivi erano maggiormente presenti, mentre nell’altra area c’era un maggiore consumo di pesce e carni sane: “Le persone con sintomi depressivi maggiori erano più giovani e facevano un maggiore consumo di cibo da asporto”. Ha dichiarato il responsabile della ricerca aggiungendo anche che è stato rilevato un aumento di acidi grassi in chi ha consumato più cibo d’asporto:”Il livello di acido grasso associato alla depressione e trovato in molti cibi da asporto era più alto nelle persone che vivono sull’isola con accesso immediato ai fast food, mentre il livello di acido grasso associato alla protezione contro la depressione, che i trova nei frutti di mare, era più alto sull’altra isola.”