I grassi trans: è davvero necessario eliminarli dalla dieta? Il richiamo dell’OMS
C’è una nuova battaglia alimentare che l‘OMS ha deciso di combattere in quanto determina alcuni rilevanti disagi per la salute: stiamo parlando dei grassi trans, grassi contenuti in alimenti come la margarina, il burro chiarificato e alcuni fritti che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità causano annualmente nel mondo la morte di circa 500mila persone in quanto fanno insorgere patologie cardiache gravi. L’OMS ha deciso di affrontare il problema in modo diretto, ha posto in essere un’iniziativa apposita nominata Replace finalizzata, appunto, a demonizzare e scoraggiare l’uso di questi grassi industriali con l’unico fine di eliminarli dalla dieta quotidiana dei singoli cercando di tutelare una salute sempre più minacciata da elementi artificiali decisamente dannosi. I vertici dell’organizzazione sostengono che questi tipi di grassi sono nocivi alla salute, soprattutto considerato l’alto consumo che se ne fa inconsapevolmente, è necessario quindi introdurre al massimo l’1 per cento delle calorie provenienti da questa fonte.
I grassi trans: Replace l’iniziativa dell’OMS
Replace è un programma concepito per ridurre al massimo i grassi trans dalla dieta alimentare, un piano attuabile attraverso alcuni step che se seguiti con attenzione possono portare un rilevante riduzione del consumo di questi grassi. In primo luogo occorre attuare un processo di revisione delle fonti industriali, poi è necessario trovare alternative più sane alla sostituzione e attuare delle leggi che ne bandiscano il consumo. Infine è molto importante studiare i consumi delle singole popolazione cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica al problema che è reale anche se non direttamente attuale potrebbe influenzare la salute delle generazioni future. Di certo c’è che i grassi trans fanno male, il loro consumo va sicuramente ridotto in quanto provoca un’alterazione del metabolismo dei lipidi e variazioni citologiche della struttura delle cellule del sistema nervoso. Inoltre sono nocivi al colesterolo cattivo e aumentano il rischio di comparsa di malattie cardiache: un richiamo mediatico dell’OMS è sicuramente necessario.