La barbabietola rossa: vantaggi e benefici soprattutto nel succo
La barbabietola rossa è una delle piante più complete, in grado d’essere utilizzata in cucina ma anche in omeopatia è dotata di moltissimi principi benefici per la salute: dalla vitamina A vitamina alla C contiene anche tante vitamine del gruppo B, tra le quali spicca l’acido folico, indispensabile in gravidanza. Inoltre è ricca di sali minerali come il ferro, il calcio, il potassio, e il fosfoso, senza omettere la presenza dei flavonoidi in grado di combattere i radicali liberi. La barbabietola viene inoltre utilizzata nella sua totalità dal tubero alle foglie la sua compostezza è rinomata e vantaggiosa. In particolare questa pianta viene sfruttata per il suo succo, una bevanda che riesce a conferire moltissimi vantaggi fisici e non solo. Il succo di barbabietola rossa è potenzialmente depurativo e a basso contenuto calorico per questo vantaggioso nelle diete destinate a far perdere peso.
La barbabietola rossa: tanti sali minerali, vitamine e flavanoidi
La barbabietola rossa migliora la circolazione e stimola il sistema linfatico, come abbiamo detto grazie alla presenza dei flavanoidi ha un potere antiossidante ed è utile nei casi di convalescenza ordinaria. Inoltre ha proprietà diuretiche ed apporta numerosi vantaggi a chi soffre d’anemia, menopausa e disturbi mestruali. Molto importante è il ruolo del succo della barbabietola rossa nel caso d’attività sportiva: secondo alcune ricerche la bevanda migliorerebbe di molto le prestazioni fisiche aumentando la resistenza, un integratore efficiente, decisamente naturale e anche dal sapore piacevole. Infine, c’è d’aggiungere, che secondo uno studio pubblicato su Journal of Gerontology e condotto d’alcuni ricercatori della Wake Forest University il succo di barbabietola rossa può essere d’aiuto alle connettività delle funzioni celebrali con quelle motorie delle persone anziane, un dato da non sottovalutare che apporterebbe numerosi vantaggi in tutte quelle patologie senili che recano una cattiva coordinazione conseguenza di una naturale riduzione dell’attività celebrale.