mercoledì, Dicembre 18, 2024
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La crusca d’avena: benefici, proprietà nutrizionali e controindicazioni

La crusca d’avena: benefici, proprietà nutrizionali e controindicazioni

La crusca d’avena è oggi uno dei più importanti alimenti da consumare per ottenere un effetto detox e anche dimagrante e se solo fino a qualche anno fa veniva considerata un cereale di serie b, più che altro usato come mangime per animali, negli ultimi tempi ha ottenuto un riconoscimento di merito dai tantissimi addetti ai lavori in materia d’alimentazione che hanno messo in evidenza alcune sue proprietà depurative e anche dimagranti. Storicamente la crusca d’avena veniva consumata già al tempo degli Etruschi, successivamente ha conquistato un ruolo decisivo nella medicina, poi negli anni ’80 ha avuto un boom di consumi. Un cereale, la crusca d’avena, che oggi trova il suo posto d’onore soprattutto nella dieta Dukan portata al successo dall’omonimo medico nutrizionista. Assumere la crusca durante un regime ipocalorico è molto importante per la riuscita della dieta, ma soprattutto per non cedere alla fame nervosa solitamente prima causa della mancata perdita di peso.

La Crusca d’avena: vantaggi e svantaggi delle fibre solubili

La crusca contiene fibre solubili, tra cui i beta-glucani che sono utili nella lotta ai chili di troppo, questo perchè le fibre hanno un’elevata capacità d’assorbimento superiore a 20 volte il loro volume d’acqua. Arrivata nello stomaco la crusca d’avena, si riempie d’acqua e crea una patina gelatinosa che ne ricopre le pareti, si gonfia e crea uno status di sazietà a vantaggio del regime ipocalorico. La crusca può essere ingerita solo con acqua, ma il suo sapore non è troppo piacevole, ma può anche essere mangiata in fiocchi con latte e yogurt oppure consumata con un’insalata o anche unita ad una zuppa. Da ricordare che la crusca, nonostante i tanti vantaggi, è un alimento ad alto contenuto di fibre e l’abuso nel consumo potrebbe avere un effetto collaterale non da poco, inoltre è un cereale con un contenuto di calorie elevato e questo è un fattore da considerare in caso di dimagrimento. Da qui l’esigenza di tenere sotto controllo il consumo di crusca che in media non dovrebbe mai superare i 3 cucchiai al giorno.

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