La dieta zero, come dimagrire due kg a settimana
La dieta zero garantisce una perdita di peso di circa due kg a settimana, una dato soddisfacente e a quanto pare anche reale. Ma vediamo cos’e e come funziona la dieta zero: il suo principio base prevede l’eliminazione totale di carboidrati e zuccheri una privazione che attuerebbe dei principi chimici fisici tali da consentire una calo evidente. La dieta zero sfrutta il principio della chetosi che avvalla il consumo eccessivo di proteine e eliminazione radicale degli zuccheri, un meccanismo che attua il consumo della massa grassa non buona. E’ risaputo che una volta attuata la chetosi anche la fame viene eliminata agevolando in tal modo quel processo di dimagrimento ricercato e ben voluto. Secondo i nutrizionisti moderni la dieta zero di divide in 3 fasi: quella iniziale considerata d’attacco e anche più dura che è finalizzata a riattivare il metabolismo senza zuccheri e carboidrati.
Le tre fasi della dieta zero: attacco, stabilizzazione e mantenimento
Nella seconda fase invece si cerca di stabilizzare la situazione e si reintegrano alcuni alimenti aumentandone le dosi. Infine la terza fase prevede il matenimento preferendo alcuni alimenti piuttosto che altri. Rispetto ad altre diete chetogeniche la dieta zero punta soprattutto al consumo d’alimenti a basso contenuto calorico come per esempio la carne bianca, le uova e tutte le verdure a foglia verde. Problemi renali, epatici e cardiaci non si coordinano con questo particolare regime, se si è affetti da una di queste patologie è meglio evitare di seguire la dieta zero. Inoltre, data la particolarità e la drasticità del regime, è opportuno consultare il medico per evitare eventuali complicazioni, effetti collaterali come l’affaticamento dei reni sono molto frequenti e vanno curati e affrontati con i mezzi giusti che solo la medicina tradizionale sa e può gestire.