Via libera alle patatine, possono essere mangiate una volta alla settimana ma bisogna fare attenzione a quello che si mangia nel resto della giornata. Il rischio maggiore che deriva dalle patatine è quello che diventino uno spezzafame abituale. Mangiandole da sole, senza abbinarle ad alimenti che ne limitano l’impatto sul metabolismo, sono decisamente dannose.
Se invece si mangiano a pranzo, abbinate a del pane integrale e con ortaggi grigliati, le fibre che riducono l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri sono assicurati. Molto importante è non abusare di salse come maionese e ketchup che contengono additivi e grassi.
Da evitare è anche l’abbinamento con carne rossa e formaggi, meglio puntare su pesce e insalata condita con limone oppure una zuppa di legumi.
Naturalmente se le patatine fritte sono preparate in casa è meglio poiché si può usare olio extravergine di oliva, che è il migliore fra i grassi per le fritture. La temperatura deve essere elevata in modo che la crosta si forma velocemente e le patatine non si impregnano di grasso. L’importante è non raggiungere il punto di fumo (sopra i 140°C) perché l’olio a quelle temperature produce acrilammide, una sostanza tossica. In alternativa all’olio di oliva si può usare l’olio di arachidi.
È bene scegliere patate bio e provare a friggerle con la buccia, che apporta tante fibre che faranno sentire meno in colpa. Da evitare sono le patatine dei fast food, perché usano olio scadente e le patatine in busta che sono piene di sale e di additivi.