Gli insegnamenti dello yoga e il classico bilancio di fine anno

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La fine dell’anno in molti casi porta con sé molta tristezza: un altro anno che se ne va ed è tempo di bilanci; c’è chi li ama e chi li odia, ma tendenzialmente tutti li facciamo. C’è chi si affida a carta e penna e si lascia andare alle parole che invadono la propria mente e c’è chi ripercorre con la memoria i momenti salienti dell’anno che sta passando. Le riflessioni comunque accompagnano il vecchio anno che se ne va, insieme ai classici buoni propositi per l’anno nuovo che ci auguriamo sempre di rispettare (ma non sempre questo accade!).

In termini di bilanci e riflessioni di fine anno è interessante leggere quello che lo yoga ha da dirci.

Secondo lo yoga, i quattro scopi della vita (chiamati Purushartha) sono:

  • Dovere, correttezza (Dharma)
  • Successo, ricchezza (Artha)
  • Desiderio del piacere (Kama)
  • Libertà (Moksha)

 

Andiamo a scoprirli uno alla volta.

Dharma vuol dire verità, responsabilità e lavoro. È quello scopo che individua quali sono le nostre azioni e come devono essere fatte. Le azioni appunto devono essere fatte secondo una logica di correttezza ed etica. Il concetto di base è agire nel modo giusto per fare del bene a noi stessi, alla nostra famiglia, alle persone e a tutto il mondo. La correttezza e quindi il Dharma dovrebbe dominare ogni nostra scelta e azione. Per capire se stiamo seguendo nel modo giusto il nostro Dharma personale, possiamo farci queste domande:

A cosa servo nel mondo?

Quali sono i miei obblighi e quali di questi penso che siano giusti eticamente?

Sto cercando di compierli nel modo migliore che è nelle mie possibilità?

 

Artha vuol dire successo, abbondanza. Sono quei beni materiali che ci permettono di vivere in modo dignitoso, secondo il fine della nostra vita; questi beni sono ad esempio il denaro che proviene dal nostro lavoro, dalla salute, dalle relazioni e dagli strumenti usati per compiere le nostre azioni.

Può essere utile porci queste domande per capire Artha nel modo giusto:

Cosa mi serve per vivere e avere il mio compito nel mondo?

Le cose mie personali mi fanno felice?

Cosa rappresenta per me la ricchezza?

Kama vuol dire “desiderio del piacere” ed è tutto ciò che accompagna il comportamento umano. Il piacere di cui si parla è la bellezza, la sensualità, l’amicizia, l’amore e tutto ciò che ci fa essere felice: soprattutto l’energia di compiere con passione le azioni del nostro Dharma. Per capire se nella nostra vita abbiamo tutte le carte in regola per essere felici dobbiamo chiederci: Sono dipendente da qualcosa? I piaceri della mia vita mi danno felicità?

Moksha vuol dire libertà: libertà di essere qualcuno e libertà da tutto quello che impedisce la nostra realizzazione personale. La libertà risiede nella nostra natura più profonda. Per capirlo pienamente possiamo farci queste domande:

Come posso liberarmi dalle mie emozioni?

Come posso liberare la mente dai pensieri che mi rendono infelice?

 

Se questi quattro scopi sono in equilibrio è più probabile che gli aspetti della nostra vita siano curati e precisi. Questa analisi di solito è fatta periodicamente perché i Purusharta non hanno un equilibrio statico ma variano in base alla particolare fase della nostra persona. Ciò che vive cambia e ciò che cambia vive.