Cistite e alimentazione: probiotici, fibre e succo di mirtillo i cibi doc!
Come la maggior parte delle patologie anche la cistite si può prevenire e nei casi più acuti anche curare avendo una particolare attenzione alla scelta dei cibi da mangiare: una dieta apposita è necessaria per evitare che si ripresenti ripetutamente. La cistite è un infiammazione della vescica che può essere causata da una specifica infezione ma anche solo da un irritazione procurata in casi frequenti da cibi eccessivamente piccanti, ma anche alcool e caffè. Da qui l’esigenza di seguire una dieta specifica per non favorire la comparsa della cistite, soprattutto nelle donne, maggiormente soggette a questo tipo di patologia. Nel caso si è predisposti a cistiti frequenti è meglio preferire cibi ricchi di fibre e aggiungere dosi limitate di frutta secca e semi di lino, inoltre occorre ridurre i carboidrati raffinati troppo spesso presenti nell’alimentazione quotidiana. E’ necessario aumentare il consumo di di probiotici e quindi kefir,fermenti, yogurt e verdura fresca, tutti alimenti che favoriscono la formazione di un ambiente batterico sano che impedisce la comparsa della cistite.
Cistite: il succo di mirtillo alimento d’eccellenza per curare l’infiammazione della vescica
Discorso a parte, ma decisamente molto importante va fatto per il succo di mirtillo considerato l’alimento per eccellenza per evitare l’attaccarsi dei batteri alle pareti della vescica. La Cochrane (un autorevole organismo scientifico internazionale) ha affermato in modo autorevole l’efficacia del mirtillo come coaudiuvante per curare la cistite, un rimedio impiegato in fitoterapia e oggi riconosciuto a tutti gli effetti anche dalla medicina tradizionale. Mauro Cervigni, docente di uroginecologia all’ Università Cattolica di Roma ha affermato:”Tra le donne che soffrono di cistiti ricorrenti, il tasso di nuove infezioni scende con l’uso del mirtillo del 39%. Sono sufficienti due capsule da 100 milligrammi di estratto secco oppure 50 millilitri di succo concentrato ogni giorno per ridurre i rischi di cistite», continua Cervigni. «Il merito va attribuito ad alcune sostanze del frutto, acido salicilico e polifenoli, che creano un ambiente sfavorevole al batterio Escherichia coli, principale responsabile della patologia, impedendo che aderisca alla parete della vescica.”