Uno degli interrogativi più frequenti in termini di diete, dimagrimento e perdita di peso nel breve periodo riguarda la dieta alcalina: sono in molti a chiedersi se effettivamente la dieta alcalina funziona, quali sono i rischi e quale programma occorre seguire.
Partiamo subito dall’inventore e dalla mission di fondo della dieta alcalina: il dott. Young, biologo e nutrizionista è l’inventore di questa dieta, il cui concetto centrale è che il pH alcalino garantisce longevità e successo contro le malattie, mentre il pH acido è fonte di tumore e malattie infiammatorie.
Dieta Alcalina : funziona?
A detta del dott. Young, la dieta alcalina funziona perché un’alimentazione basata su cibi particolarmente acidi va ad alterare le capacità dell’organismo di bilanciare gli acidi. Risultato finale? Nel lungo periodo, non si è più in grado di assorbire magnesio e calcio. Ecco perché occorre eliminare cibi acidi che aiutino a riportare il pH sanguigno a valori naturali, compresi tra il 7,35 e il 7,45.
Solo in questo modo la dieta alcalina funziona. Quali alimenti privilegiare a tavola? Verdure crude, frutti a basso contenuto di zuccheri, frutta secca, mandorle, legumi e cereali. L’automatica esclusione di alimenti come carne, pesce, crostacei, funghi, uova, zuccheri, caffè e bevande alcoliche è dovuta al fatto che in fase di digestione possono creare acidità.
Non tutti però la pensano come il dott. Young, specie sulla eccessiva semplificazione del pH alcalino e del pH acido, di cui abbiamo parlato all’inizio. Questo perché, l’origine della maggior parte delle patologie è di tipo multifattoriale e quindi oltre ai geni, fatto ambientali, attività fisica, stile di vita incidono e non poco.
Rispettando alla lettera questa alimentazione, che in larga parte ricorda da vicino la più tipica delle diete vegane, sono in molti a chiedersi se dieta Alcalina funziona effettivamente ed i rischi che si corrono. Ebbene, se seguita per un breve lasso di tempo può andare, perché consente di “buttare giù” qualche chilo superfluo. Tuttavia, a lungo andare i rischi sono piuttosto palesi, e stanno tutti nelle carenze nutrizionali che possono mettere a repentaglio il funzionamento dell’organismo.
Perciò, sempre a detta di molti nutrizionisti, limitare il tutto al pH sanguigno è un’ipotesi non verificata e manca di riscontri scientifici. Perciò, seguitela solo per un breve arco di tempo, se naturalmente il vostro nutrizionista di fiducia è d’accordo.