E’ molto importante conoscere il valore glicemico degli alimenti durante la dieta, infatti, quando si consuma un alimento ricco di carboidrati, la glicemia si alza. La velocità con cui questo accade dipende da molti fattori, tra i quali la presenza di fibre, il tipo di zucchero ingerito e l’eventuale presenza di grassi e proteine. L’indice glicemico (IG) misura la velocità con cui sale la glicemia in seguito all’assunzione di un quantitativo di un alimento contenente 50g di carboidrati. Il numero è un indice che fa riferimento al pane bianco o allo zucchero come valore “arbitrario” di 100.
Come si calcola il valore glicemico degli alimenti
E’ evidente come alimenti ad alto IG provochino una variazione della glicemia molto veloce, con la conseguente produzione di insulina e rapida ipoglicemia, mentre cibi a basso IG consentono di mantenere la glicemia costante, e di conseguenza aiutano a prevenire le crisi di ipoglicemia e gli attacchi di fame.
E’ fondamentale evidenziare che questo è molto importante per i soggetti diabetici ma comunque importante per tutti nella scelta di carboidrati da utilizzare. In poche parole gli alimenti favorevoli, come la verdura, alcuni cereali e quasi tutta la frutta.
Mentre vengono considerati alimenti sfavorevoli, quindi da limitare, tutti i carboidrati raffinati ad alta densità, quindi attenzione al consumo di pasta, pane, riso, dolci e zuccheri in generale. Indice glicemico degli alimenti
Non tutti i carboidrati sono uguali:
alcuni vengono assorbiti velocemente e determinano un aumento rapido della glicemia (IG alto)
altri rilasciano il glucosio più lentamente (IG basso).
Quando si parla di indice glicemico è molto importante specificare anche il concetto di CARICO GLICEMICO.
Questo parametro si ottiene rapportando l’indice glicemico di un certo alimento alla sua porzione media. E’ quindi sufficiente moltiplicare l’IG di un dato carboidrato (es. fruttosio IG=20) per la quantità assunta (ad esempio 30 grammi). Nel caso specifico il carico glicemico del pasto è pari a 20 x 30= 600.
Per non ingrassare e tenere sotto controllo glicemia ed appetito la quantità di ciò che si mangia è dunque più importante dell’indice glicemico del singolo alimento.